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HAUTE COUTURE - DAY 3
17:56Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare o arricciar...
Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare o arricciare il naso, può farti vivere una meravigliosa fantasia oppure rimanere annoiato con i piedi ben saldi a terra ma è assolutamente innegabile la sua unicità, la sua appartenenza ad un "livello superiore" rispetto a tutto ciò che hai visto fin ora. I capi presentati durante questi giorni infatti, non hanno niente a che vedere con quelli che vediamo aggraziare le passerelle durante le sfilate di prêt-à-porter e questo non è dato dal banale (ma pur sempre presente) fatto che al mondo sono pochissime le donne che effettivamente possono vantarsi di possederne uno, ma piuttosto dalla loro unicità, dai loro tessuti preziosi, dalla loro lavorazione impeccabile e minuziosa e soprattutto dalla sempre presente sensazione che mentre li guardi sfilare sulla passerella stai avendo la possibilità di sbirciare nella mente e nella fantasia di quel demiurgo della moda che è lo stilista. Ogni collezione presentata è un mondo a sé stante, che non ha altro scopo che dare libero sfogo alla creatività e alla voglia di sperimentare dello stilista il quale è tenuto a mantenere fede ad un unico obbiettivo: l'eccellenza. Anche se sono in molti quelli che ritengono che l'haute couture sia superata, che i capi presentati durante le sfilate di prêt-à-porter abbiano ormai raggiunto un livello di eccellenza pari a quella dell'alta moda, questo appuntamento con la creatività folle e meravigliosa dei stilisti/artisti continua imperterrito regalandoci ogni volta delle piccole grani opere d'arte.
Le collezioni presentate oggi sono state quelle di Maison Martin Margiela, Elie Saab, Jean Paul Gaultier, Valentino e Zuhair Murad
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HAUTE COUTURE - DAY 2
00:33Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare o arricciare...
Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare o arricciare il naso, può farti vivere una meravigliosa fantasia oppure rimanere annoiato con i piedi ben saldi a terra ma è assolutamente innegabile la sua unicità, la sua appartenenza ad un "livello superiore" rispetto a tutto ciò che hai visto fin ora. I capi presentati durante questi giorni infatti, non hanno niente a che vedere con quelli che vediamo aggraziare le passerelle durante le sfilate di prêt-à-porter e questo non è dato dal banale (ma pur sempre presente) fatto che al mondo sono pochissime le donne che effettivamente possono vantarsi di possederne uno, ma piuttosto dalla loro unicità, dai loro tessuti preziosi, dalla loro lavorazione impeccabile e minuziosa e soprattutto dalla sempre presente sensazione che mentre li guardi sfilare sulla passerella stai avendo la possibilità di sbirciare nella mente e nella fantasia di quel demiurgo della moda che è lo stilista. Ogni collezione presentata è un mondo a sé stante, che non ha altro scopo che dare libero sfogo alla creatività e alla voglia di sperimentare dello stilista il quale è tenuto a mantenere fede ad un unico obbiettivo: l'eccellenza. Anche se sono in molti quelli che ritengono che l'haute couture sia superata, che i capi presentati durante le sfilate di prêt-à-porter abbiano ormai raggiunto un livello di eccellenza pari a quella dell'alta moda, questo appuntamento con la creatività folle e meravigliosa dei stilisti/artisti continua imperterrito regalandoci ogni volta delle piccole grani opere d'arte.
In questa seconda giornata di haute couture hanno presentato le loro collezioni Chanel, Bouchra Jarrar, Ulyana Sergeenko, Vionnet e Armani Privé
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HAUTE COUTURE - DAY 1
02:29Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare...
Parlare di haute couture è come parlare di un'opera d'arte: può piacere, come può non piacere, può farti emozionare o arricciare il naso, può farti vivere una meravigliosa fantasia oppure rimanere annoiato con i piedi ben saldi a terra ma è assolutamente innegabile la sua unicità, la sua appartenenza ad un "livello superiore" rispetto a tutto ciò che hai visto fin ora. I capi presentati durante questi giorni infatti, non hanno niente a che vedere con quelli che vediamo aggraziare le passerelle durante le sfilate di prêt-à-porter e questo non è dato dal banale (ma pur sempre presente) fatto che al mondo sono pochissime le donne che effettivamente possono vantarsi di possederne uno, ma piuttosto dalla loro unicità, dai loro tessuti preziosi, dalla loro lavorazione impeccabile e minuziosa e soprattutto dalla sempre presente sensazione che mentre li guardi sfilare sulla passerella stai avendo la possibilità di sbirciare nella mente e nella fantasia di quel demiurgo della moda che è lo stilista. Ogni collezione presentata è un mondo a sé stante, che non ha altro scopo che dare libero sfogo alla creatività e alla voglia di sperimentare dello stilista il quale è tenuto a mantenere fede ad un unico obbiettivo: l'eccellenza. Anche se sono in molti quelli che ritengono che l'haute couture sia superata, che i capi presentati durante le sfilate di prêt-à-porter abbiano ormai raggiunto un livello di eccellenza pari a quella dell'alta moda, questo appuntamento con la creatività folle e meravigliosa dei stilisti/artisti continua imperterrito regalandoci ogni volta delle piccole grani opere d'arte.
A presentare le loro visioni in questa prima giornata di haute couture sono stati Donatella Versace per Atelier Versace, Raf Simons per Christian Dior, Marco Zanini per Schiaparelli Giambattista Valli e Alexis Mabille.
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20TH SAG AWARDS - BEST DRESSED
15:48Vi ricordate gli abiti monocolore, rigorosi, bianchi, neri e rossi dei Golden Globe? Beh, a quanto pare non erano destinati a durare cos...
Vi ricordate gli abiti monocolore, rigorosi, bianchi, neri e rossi dei Golden Globe? Beh, a quanto pare non erano destinati a durare così a lungo perchè già ai SAG Awards di ieri sera tutto questo era stato abbandonato in favore di paillettes, lamè, brillantini e colori sgargianti. Durante il secondo appuntamento dell' "award season" infatti, le star hanno abbandonato i look seriosi dei Globe preferendo abiti più divertenti e comodi come nel caso dell'attrice Emma Thompson che, piuttosto che soffrire in cima alle sue Louboutin, ha preferito indossare degli adorabili sandali rasoterra. Il blu nelle sue varie tonalità è stato il re della serata facendo la sua comparsa sugli abiti di Amy Adams, Anna Gunn, Jennifer Garner, Claire Danes e Julia Louis-Dreyfus. Altro colore predominante è stato il rosa da quello cipria di Sarah Hyland fino a quello scuro della tuta anni '70 di Julia Roberts. Protagonisti indiscussi del red carpet sono stati però lustrini e paillettes portati, più o meno divinamente, da attrici quali Cate Blanchett, Emma Thompson, Emilia Clarke, Sofia Vergara,Jennifer Lawrence e anche dalla futura mamma Kerry Washington. Chissà se queste tendenze sopravviveranno fino agli Oscar oppure se dobbiamo aspettarci qualche cambiamento di direzione. Per il momento godiamoci le donne che meglio hanno saputo portare tutto questo "luccichio" sul red carpet.
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71ST GOLDEN GLOBE - BEST DRESSED
13:36L'evento che tutti quanti stavamo aspettando con trepidazione è ormai giunto. La stagione delle premiazioni è ufficialmente co...
L'evento che tutti quanti stavamo aspettando con trepidazione è ormai giunto. La stagione delle premiazioni è ufficialmente cominciata e fino alla notte del 2 marzo, quando si svolgeranno gli Oscar, il mondo intero seguirà questi eventi chiedendosi con ansia chi vincerà cosa e soprattutto chi indosserà chi. Ok, forse sto un po' esagerando ma credo che comunque tutti noi, per passione, per noia, per curiosità e anche forse per invidia ci troveremo in uno di questi giorni davanti al computer a scorrere le immagini dei red carpet e a commentare i look scelti dalle star non riuscendo magari a trattenerci da un "ma cosa si è messa quella?" o, più spesso che non, da un "datemi quell'abito e nessuno si farà male". Quest'ultima è stata una delle frasi da me predilette ieri sera quando, avvolta in una coperta all'una del mattino, ho seguito il red carpet dei Golden Globe Awards. Se qualcuno mi chiedesse di riassumere in tre parole il red carpet di ieri sera (cosa che nessuno fa) sicuramente direi "rosso, semplice e color-blocking". Infatti, contrariamente alle solite stravaganze, la maggior parte delle attrici ha prediletto abiti semplici, senza fronzoli inutili, audaci e raffinati abbandonando i tradizionali - e spesso esagerati- abiti a sirena o da principessa. Questo rigore nelle linee si è tradotto in un certo rigore nei colori; bianco, nero ma soprattutto rosso sono stati i colori principali anche se non sono mancate alcune eccezioni come l'abito giallo canarino di Lena Dunham. Le grandi assenti di questo primo red carpet sono state invece le stampe che hanno lasciato il loro posto al color-blocking cioè all'accostamento di due o più colori in un unico abito come hanno fatto Amy Adams, Sandra Bullock, Taylor Swift e Aubrey Plaza. Anche se ci sono stati casi di spiacevoli scelte, abbiamo avuto anche look meravigliosi e degni di nota. Eccovi quindi i migliori!