Alexander Wang
Christopher Kane
Dior
JC de Castelbajac
Kenzo
Rebecca Minkoff
Trend
WRITE IT OUT LOUD
17:20From left: Alexander Wang, Christopher Kane, JC de Castelbajac, Christian Dior, Kenzo, Rebecca Minkoff |
Once upon a time wearing clothes that had labels or other writings on was ok, fashionable even, then, somewhere between my eleventh birthday and the movie “The Devil Wears Prada”, the fashion wind blew in another direction and this trend was soon forgotten. In the years that followed some like Moschino, Dolce&Gabbana, Maison Martin Margiela and Dsquare, tried to bring it back, but they all failed miserably until one day, one of the brightest designers in the fashion kingdom, Alexander Wang, got everyone dangerously excited for his labeled T-shirts. Designers like Raf Simons, Jean-Charles de Castelbajac and Christopher Kane were quick to follow in his footsteps and from that glorious September day finding a simple, plain, white T-shirt became close to impossible while numbers, pictures, quotes and labels flourished on every possible fashion item. The trend, in fact, hasn’t limited itself to T-shirts, hoodies and dresses but has also taken over bags, hats and every other kind of accessory. While a quote here or there is always needed, I remember what it was like when logos where all the rage back in the days and I can assure you that it ended up not being so pretty. To those of you who are already in despair I can only say that my twenty-first birthday is not that far away and that there have been rumors about a possible sequel of “The Devil Wears Prada” movie; who knows, maybe the fashion wind will soon blow in another direction…
From left: Christian Dior, JC de Castelbajac, Christopher Kane |
Un tempo indossare abiti con loghi o scritte era ok, addirittura alla moda,
poi, in un momento non ben definito tra il mio undicesimo compleanno e l’uscita
del film “Il diavolo veste Prada”, il vento della moda cominciò a soffiare
in un’altra direzione e così questo trend finì nel dimenticatoio. Negli anni
successivi molti designer - come Moschino, Dolce&Gabbana, Maison Martin
Margiela e Dsquare - provarono a
riportarlo in voga ma tutti fallirono miseramente finché un giorno, uno
degli stilisti più brillanti e in gamba del regno, Alexander Wang, riuscì ad
entusiasmare pericolosamente tutti quanti con le sue T-shirt firmate. Stilisti come Raf Simons, Jean-Charles de Castelbajac e Christopher Kane seguirono subito le sue orme e da quel
glorioso giorno di settembre, trovare una semplice maglietta bianca diventò quasi impossibile mentre numeri, foto, frasi e scritte varie spuntavano come
funghi su ogni genere di capo d’abbigliamento e non solo. Il trend, infatti,
non si è limitato a T-shirt, felpe e vestiti ma ha preso di mira anche
borse, cappelli e qualsiasi altro genere di accessorio. Se una citazione qua e
là serve sempre, io mi ricordo com’era un tempo, quando i loghi erano alla moda
e vi posso assicurare che non è finita bene. A tutti quelli che già si stanno
disperando posso solo dire che il mio ventunesimo compleanno non è poi così
lontano e che è da un po’ che ci sono dei rumors riguardo un possibile sequel
del film “Il diavolo veste Prada”; chissà forse il vento della moda presto
soffierà in un’altra direzione…
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