WORKING CLASS

From left: A. Détacher, Alexis Mabille, Gianfranco Ferrè, Jason Wu, Lanvin, Stella McCartney First created in 1920 by Italian futu...

From left: A. Détacher, Alexis Mabille, Gianfranco Ferrè, Jason Wu, Lanvin, Stella McCartney

First created in 1920 by Italian futurist artist Thayaht (his real name was Ernesto Michahelles) the “TuTa” was supposed to become “the most innovative, futuristic garment ever produced in the history of Italian fashion”. Its simple and clean lines made it perfect for both men and women, rich or poor, for work or for a cocktail party. The TuTa, as Thayaht envisioned it, was going to become the one and only garment a person was ever going to need, making all previous and future articles of clothing useless. Unfortunately, Thayaht’s plan was just a tad too big and his precious TuTa ended up becoming the uniform of the working class. 
Jason Wu
Now, after more than 90 years, finally Thayaht’s vision has been brought to life thanks to amazing designers like Alexis Mabille, Jason Wu, Lanvin and Stella McCartney, who proved us that yes, you can wear overalls for work and for a cocktail party!Believe me when I say that this season there is an overall for every occasion: from Jason Wu and Rag and Bone’s sporty and casual version to Gianfranco Ferrè and A. Détacher’s ready for business take. Of course, no trend is really complete without mixing it with another trend so, for those of you who just need a bit (or a lot) of floral in their overalls, Mulberry and Stella McCartney might just have what you are looking for presenting you with the perfect deal: two trends for the price of one!
Thayaht’s vision wouldn’t be entirely accomplished if there wasn’t an overall even for a party but Lanvin and Zero Maria Cornejo are not about to let that happen: their shiny, comfy, metallic overalls make for the ultimate party garment. Moreover, the fact that even Valentino presented us with minimal, perfect, Valentino-style overalls might just mean that good, old Thay –yes, I refuse to write one more time a name that I can’t even manage to pronounce right- was right: the TuTa is the most innovative, futuristic garment ever produced.


From left: Mulberry, Rag and Bone, Valentino, Zero+Maria Cornejo

Creata nel 1920 dall’artista futurista italiano Thayaht (il suo vero nome era Ernesto Michahelles) la “TuTa” sarebbe dovuta diventare “il capo più innovativo e futurista mai creato nella storia della moda italiana”. Le sue linee semplici e pulite la rendevano perfetta sia per gli uomini che per le donne, ricchi o poveri, per il lavoro o per un cocktail party. La TuTa, nei progetti di Thayaht, sarebbe diventata l’unico indumento di cui una persona avrebbe mai avuto bisogno, rendendo tutti i capi d’abbigliamento -passati e futuri- inutili. Purtroppo i piani di Thayaht erano giusto un po’ ambiziosi e la sua preziosa TuTa finì per diventare l’uniforme della classe operaia. 
Hermès
Ora, dopo più di 90 anni, la visione di Thayaht è stata finalmente portata in vita grazie a stilisti come Alexis Mabille, Jason Wu, Lanvin e Stella McCartney che ci hanno dimostrato che sì, possiamo indossare la tuta sia a lavoro che ad un cocktail party! Credetemi quando vi dico che questa stagione c’è una tuta per ogni occasione: dalla versione sportiva e casual di Jason Wu e Rag and Bone all’interpretazione pronta per l’ufficio che ne hanno fatto Gianfranco Ferrè e A. Détacher. Ovviamente nessun trend è veramente completo se non lo si mixa con un altro quindi, per quelli di voi che proprio non possono vivere senza indossare qualche (o molti) fiori, Mulberry e Stella McCartney hanno proprio quello che fa a caso vostro proponendovi un ottimo affare: due trend al prezzo di uno!
La visione di Thayaht non sarebbe del tutto completa se non ci fosse una tuta anche per un party ma Lanvin e Zero Maria Cornejo non lasceranno certo che questo accada: le loro splendenti, comode e metalliche tute sono l'indumento ideale per una festa. Inoltre, il fatto che anche Valentino abbia presentato una tuta minimale, perfetta, in stile Valentino, potrebbe anche significare che il caro, vecchio Thay – sì, mi rifiuto di scrivere anche solo un’altra volta un nome che non riesco neanche a pronunciare correttamente- aveva ragione: la TuTa è il capo più innovativo e futurista mai creato.   

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