In my short life as a nineteen year old I have a few certainties, (not many, but I do): the sun will come up every day and go down every night, there’s no “mean red” that can’t be fixed with a bunch of good old comfort food and there can’t be an Oscar red carpet without at least one princess gown. Apparently, certainties are not what they used to be because during Sunday’s March the 2^nd red carpet not a single princess gown was to be seen. Maybe it’s because of the recession and four extra yards of fabric were just too expensive, maybe nobody wanted to risk a repeat of last year Jennifer Lawrence’s fall or maybe they finally realized that sitting on those small seats for four hours with a ball gown it’s not the smartest choice in the world. Regardless, all the women on the year’s most prestigious red carpet wore fitted, plain dresses that struck for their disarming simplicity. From Amy Adam’s sexy, blue, navy gown to Anne Hathaway’s dazzling Gucci dress, all the way through Kate Hudson’s statuesque Atelier Versace and Jennifer Lawrence’s ever-present red Christian Dior gown stars opted for more rigid, simpler, safer but not any less elegant and lovely gowns than previous years. The person who got closer to fulfill my certainties was Lupita Nyong’o, the “12 Years a Slave” actress who took home the Oscar for Best Supporting Actress, in a baby blue (or, as Lupita would call it, Nairobi blue) custom made Prada gown that was something in between Cinderella’s ball gown and a Greek goddess peplos dress. Then there were those who, like Cate Blanchett in her fairy-tale Armani Privé, went as far as opting for an A-line skirt, but nothing more: monochrome, straight and fitted seemed to be the unspoken rule for this unexpected yet fascinating red carpet. Here are the stars who proved to possess not only talent but even style.

Nella mia vita da diciannovenne ho delle certezze (poche ma ci sono): il sole sorgerà ogni mattina e tramonterà ogni sera, non c'è nessuna "paturnia" che non possa essere curata con del comfort food e non può esserci un red carpet degli Oscar senza almeno un vestito da principessa. A quanto pare le certezze non sono più le stesse di una volta perchè durante il red carpet di domenica 2 marzo non si è vista neanche l'ombra di un abito principesco. Sarà che c'è crisi e quattro metri di stoffa in più costavano troppo, sarà che nessuno ha voluto rischiare di ripetere la caduta di Jennifer Lawrence dell'anno scorso oppure sarà che si sono finalmente accorte che stare sedute su una poltroncina per quattro ore con una gonna a meringa non è l'idea migliore ma tutte quante le attrici presenti al red carpet più importante dell'anno sfoggiavano abiti aderenti, lineari, di una semplicità disarmante. Dal sexy abito blu navy di Amy Adams all'accecante abito di Gucci di Anne Hathaway, passando per lo scultoreo Atelier Versace di Kate Hudson fino ad arrivare all'immancabile Christian Dior rosso -con tanto di collana sulla schiena- di Jennifer Lawrence, le star hanno optato per look più rigidi, più semplici, meno rischiosi ma non per questo meno eleganti e amabili rispetto agli altri anni .Chi si è più avvicinato a restituire veridicità  alla mia certezza è stata Lupita Nyong'o, l'attrice di "12 Anni Schiavo" vincitrice del premio come miglior attrice non protagonista, in un abito azzurro baby firmato Prada a metà tra l'abito di Cenerentola al ballo e  il peplo di una dea greca. C'è stato chi, come Cate Blanchett nel suo fiabesco Armani Privé, si è spinto fino ad una gonna svasata ma niente di più: monocolore, dritto e aderente sembrava essere la regola di questo tanto inaspettato quanto affascinante red carpet. Ecco le star che più di tutte hanno dimostrato di avere stile oltre che talento.